Chi siamo
CASA EDITRICE INITINERE
Perché fondare una casa editrice?
Questa è la semplice e ineludibile domanda da porsi di fronte ad una nuova iniziativa editoriale. Ed altrettanto facilmente potrebbero essere formulate non poche perplessità a riguardo: non sono già troppe le case editrici sul mercato editoriale? E, soprattutto, nell'era della tecnologia e dell'informazione dematerializzata, non è superata la funzione - se non l'idea stessa - del libro?
Domande e perplessità legittime, perché derivano da realtà oggettive di cui anche noi - promotori di questa nuova iniziativa culturale - siamo consapevoli.
L'unica risposta nella quale pienamente ci riconosciamo è quella rappresentata dall'accettazione di una sfida, nella convinzione che, forse proprio per la sempre più invadente crescita di nuove forme di trasmissione dell'informazione, va ancora cercato uno spazio del libro e, se necessario, questo spazio va creato ex-novo.

Nell'attuale società liquida, di cui una delle caratteristiche, più rilevanti è proprio la volatilità e la transitorietà dell'informazione nelle sue forme dematerializzate tecnologicamente più avanzate, il libro rimane il luogo privilegiato di sedimentazione del saperee lo strumento più solido di trasmissione e conservazione della conoscenza.
Non è in contraddizione a questa esigenza di solidità culturale la scelta del nome - InItinere - della casa editrice, che rimanda al significato di qualcosa in continua trasformazione , non ancora concluso e definito, come è caratteristica propria di tutte le forme di conoscenza.
Ma che richiama anche un altro significato, che forse prediligiamo, di viaggio, cammino, percorso.
Siamo, infatti, in viaggio ed in questo viaggio - come avveniva per gli antichi pellegrini in cammino verso lontane mete spiritualmente caratterizzate - abbiamo bisogno solo dell'essenziale.
Nel nostro viaggio culturale, oggi, l'essenziale è rappresentato proprio dal libro, compagno fidato, che non delude mai.

Rappresenta, infatti, l'illuminazione, la forza, l'universo ed è anche un simbolo sacro del Buddismo Zen. Solo chi è mentalmente e spiritualmente completo può disegnare un vero ensō, che può essere anche lasciato aperto, a simboleggiare che il cerchio non è separato dal resto delle cose, facendo parte di qualcosa di più grande.
Non è un caso, allora, che il nostro ensō sia volutamente lasciato aperto, la scelta forse più giusta per una casa editrice denominata InItinere...
Questa dunque la sfida che, con un certo grado di coraggio, abbiamo accettato, individuando come ambito di collocazione della nuova casa editrice lo spazio culturale prodotto da una ricerca che si muove così rapidamente nella produzione di nuove informazioni da necessitare di strumenti e di opportunità per una loro sistemazione in evidenze scientifiche, per una filtrazione critica che ne pensi e ne valuti la consistenza.
In tal senso, il libro rimane lo strumento più efficace, soprattutto quando l'obiettivo è quello della formazione attraverso la trasmissione della conoscenza o, in una prospettiva più ampia ma non per questo più generica, quando l'obiettivo è più propriamente divulgativo.
La nuova casa editrice non si preclud nessun campo del sapere e si strutturerà in collane che potranno - InItinere appunto - modificarsi e mutare nel tempo ma che, comunque, riguarderanno la Medicina e la Biologia, le Scienze Fisiche e Naturali, l'Ambiente, la Psicologia, la Letteratura, la Pedagogia e le Scienze umane, l'Arte e la Comunicazione, la Storia sociale, la Tecnologia ed anche l'Antiquaria, con la riprodzione di importanti libri stampati nei secoli passati.
Potranno aggiungersi anche altri settori e altre tematiche culturali, in grado di suscitare innanzitutto la nostra curiositas e, solo dopo, il riscontro di specifici interessi editoriali.
Questa è dunque, la mission di InItinere.
Ci piace concludere questa presentazione con la giustapposizione di due termini - un anglicismo e una locuzione latina - che possono rappresentare l'estrema sintesi del contenuto di una sfida culturale che , nel tentativo di superare sterili contrapposizioni tra cultura classica e moderna, vuole utilizzare lo strumento più antico ma ancora oggi più valido perla trasmissione e la conservazione della conoscenza.
Anna Maggi